Concentrandosi su Daniel Domcheit-Berg (Daniel Brühl), uno dei primi sostenitori di Julian Assange (Benedict Cumberbatch) e suo collega, il film ripercorre i primi inebrianti giorni di Wikileaks, culminati nella diffusione di una serie di controversi documenti che avrebbero cambiato il corso della storia. Il successo riscontrato dal sito ha portato ai suoi fondatori fama immediata e ha trasformato il flusso di informazioni dei mass media e del mondo in generale.
Dai primi convegni di geek all’affaire Brad Manning, il film guarda alle vicende con gli occhi di Domscheit-Berg, che ha cofondato il sito con Julian Assange e che poi l’ha abbandonato: ne esce il ritratto di un Assange moralista pubblico che non conosce etica del privato, un film che finge di racchiudere in sé le complicate e paradossali questioni etiche sull’ambiguo argomento, ma è solo sicuro delle proprie risposte. Tra il biopic e il thriller, mero intrattenimento civile di bassa lega, scialbo, risibile spettacolo cyberkitsch. Sull’argomento è meglio recuperareWe Steal Secrets – WikiLeaks di Alex Gibney. E, per lo svago, qualsiasi altra baracconata hollywoodiana.
IL QUINTO POTERE: LA STORIA DI WIKILEAKS
Scritto da Josh Singer, basato sui libri Inside Wikileaks di Daniel Domscheit-Berg eWikileaks di David Leighe e Luke Harding, e diretto da Bill Condon, Il quinto potere ripercorre la vera storia di Wikileaks, il sito web che nel 2010 rese pubblici numerosi documenti ritenuti top secret dal governo statunitense, scatenando un acceso dibattito pubblico sugli inganni e sulla corruzione che aleggiano tra le alte sfere del potere. Le vicende raccontate in Il quinto potere hanno inizio quando nel 2006 Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, e il collega Daniel Domscheit-Berg con pochi soldi creano una piattaforma on line in grado di far trapelare in forma anonima informazioni che mettono in luce oscuri segreti di Stato e reati societari. Ben presto, però, i due soci si ritroveranno in disaccordo su come operare con dei documenti riservati dell’intelligence statunitense e su come gestirli, confrontandosi con i costi che comporta il renderli pubblici o il mantenerli segreti.
Considerato un simbolo di speranza da alcuni e un pericoloso nemico da altri, Julian Assange è stato al centro di numerose polemiche sulla sua figura e sul suo modo di agire. L’opinione pubblica si è spesso spaccata tra chi lo definisce un eroe per i colpi inferti all’establishment e chi invece lo ritiene semplicemente un furfante che ha conquistato i riflettori su di sé in maniera subdola. Senza concentrarsi troppo su Assange ma preferendo riporre l’attenzione su come Wikileaks sia nato e si sia diffuso, il regista Bill Condon fa di Il quinto potere un thriller politico condito dalla storia di un rapporto d’amicizia, destinato a concludersi drammaticamente, e dalla riflessione su come la comunicazione elettronica possa rivelarsi contemporaneamente espressione di libertà e minaccia. Evitando di sposare tesi a favore di Wikileaks o contrarie, Condon ha scelto di presentare diversi punti di vista, rappresentativi di altrettanti domande e prospettive, per lasciare allo spettatore le dovute conclusioni e ricordare che Il quinto potere non è né un documentario né un resoconto storico ma semplice fiction cinematografica ispirata a eventi reali e ancora in corso al momento delle riprese. Nonostante le intenzioni di Condon, prima dell’arrivo in sala di Il quinto potere Wikileaks ha provveduto a diffondere un documento in cui si elencano tutte le falsità e le inesattezze contenute nel film.
JULIAN ASSANGE (MENDEX)
Assange nasce a Townsville, nel Queensland, nel 1971. Assange si definisce un anarchico, libertario e cyberpunk, ma non è contrario alla partecipazione politica elettorale. I genitori si conobbero durante una manifestazione contro la guerra in Vietnam. Figlio di attori teatrali, da bambino, secondo quanto riportato, avrebbe cambiato casa 37 volte, studiando nelle diverse biblioteche cittadine in cui si trovava, senza mai andare a scuola. A sedici anni, sa scrivere programmi per il Commodore 64. Lascia la casa a diciassette anni, si sposa a diciott’anni e diventa padre; poi si separa dalla moglie. Verso la fine degli anni ottanta diviene membro di un gruppo di hackers noto come “International Subversives” (Sovversivi internazionali) con lo pseudonimo di “Mendax” (da una frase di Orazio: “magnificamente mendace”). Nel 1991 subisce un’irruzione nella sua casa di Melbourne da parte della polizia federale australiana, con l’accusa di essersi infiltrato in vari computer appartenenti a un’università australiana e nel sistema informatico del Dipartimento della difesa americano. Nel 1992 gli vengono rivolti ventiquattro capi di accusa per reati inerenti la pirateria informatica.
Fonti: k4pp4.pw, ilfilm.net, wikipedia.org