Esistono diverse memorie di archiviazione, il più conosciuto è indubbiamente il classico Hard Disk, nato da mamma IBM nel 1956 con una capacità di circa 5 MB e solo nel 1980 furono a portata dei personal computer avendo ridotto le dimensioni dei piatti che ne contenevano i dati, non mi dilungo per non annoiare ma se siete curiosi potete trovare approfondimenti su Wikipedia.
Hard Disk Drive (HDD)
Sono dei dischi a funzionamento magnetico e meccanico, considerate il funzionamento come quello di un giradischi, il disco gira ad una determinata velocità in base alle prestazioni (4200, 5400, 7200, 10000 o 15000 giri al minuto), su questo disco è presente un braccetto con la testina capace di leggere e scrivere i dati (attraverso la magnetizzazione della parte del disco colpita dalla testina). La velocità di lettura e scrittura sono cambiate nel tempo, ma ne siamo giunti quasi al limite della potenzialità.
- La velocità massima di trasferimento raggiunta è di 125 MB/s.
- L’affidabilità massima dichiarata è di 175 anni per dischi ad uso aziendale e 34 anni per i dischi ad uso domestico.
Solid State Drive (SSD)
L’evoluzione e la necessità di superare la soglia di velocità ha portato sul mercato l’utilizzo di memorie elettroniche a sostituire i complessi meccanismi di testine e rotazione dei dischi, ma anche questa tecnologia ha raggiunto il limite dovuto alla retrocompatibilità del metodo di connessione, il SATA III che poneva il limite a 6 Gigabit/s ovvero 750 MB/s.
- La velocità massima di trasferimento raggiunta è di 550 MB/s.
- L’affidabilità viene definita in cicli di scritture, ma per semplificare sono circa 10 anni per un classico uso da ufficio.
M.2 SSD
Per un periodo relativamente breve è stato introdotto una nuova memoria, la magnificenza di questa memoria di archiviazione permetteva di ridurre in termini di spazio ed alleggerire i personal computer grazie a questo nuovo connettore, il collegamento diretto sulla scheda madre M.2 ci liberava dei cavi di connessione ed permetteva prestazioni leggermente superiori delle memorie SSD grazie al collegamento diretto.
- La velocità massima di trasferimento raggiunta è di 600 MB/s.
- L’affidabilità viene definita in cicli di scritture, ma per semplificare sono circa 10 anni per un classico uso da ufficio.
M.2 NVMe (o M.2 NVMe SSD)
Giungiamo alla più recente delle introduzioni che ha causato una leggera confusione, il connettore rimasto M.2 non utilizzava più uno dei canali SATA III tradizionali ma passava sotto il controller delle periferiche PCI Express (quello delle schede grafiche per intenderci), questo passaggio prevede una larghezza di banda notevolmente superiore e accettando una linea di comunicazione fino a 16x prevede un forte sviluppo in futuro. Attualmente sono presenti sul mercato due tipologie di NVME sviluppati per PCIe 3.0 e PCIe 4.0
- La velocità massima di trasferimento raggiunta è di 3500 MB/s per PCIe 3.0 e 7000MB/s per PCIe 4.0
- L’affidabilità viene definita in cicli di scritture, ma per semplificare sono circa 10 anni per un classico uso da ufficio.